IL COMPITO DELLE MIE MANI, L' AMORE DEI MIEI OCCHI
Comunque. e con questo dico tutto: "Comunque."
Prima di tutto ti sparo direttamente da Shakespeare sto pezzo del Macbeth:
« La vita non è altro che un'ombra in cammino; un povero attore che s'agita e pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato. »
Effettivamente, se ti piazzi sul terrazzo di un palazzo e guardi giù, dopo un po' ti sorge, come un piccolo verme che sbuca allegro e mangiucchiante da una mela, il pensiero che tutti stiano vagando per il mondo come dispersi, o si stiano affannando rodendosi inutilmente.. visti dall' alto sembriamo miliardi di formiche che ci affanniamo in una missione che nemmeno comprendiamo.
Però è anche vero che quando scendi dal terrazzo, la vita ti ritorna addosso come un' onda che si carica per tutto il tempo che le sfuggi. Le formiche diventano persone, con espressioni, pensieri, parole, desideri, problemi.. e a volte anche noi diventiamo persone.. a volte ci capita di delegare alla nostra ombra l' onere di vivere, forse perchè dobbiamo risolvere più grossi problemi, o perchè dobbiamo soddisfare più grosse esigenze, o perchè magari vorremmo fare altro, e finchè non siamo in quell' "altro" lasciamo vivere la nostra ombra. Noia.
Che poi c'abbiamo pure ragione alla fine. Rispetto al mondo, siamo eterni bambini. Da quando nasciamo strepitiamo e urliamo per avere qualcosa che vogliamo. E' così per ogni singola forma di vita: Vuole, si muove, prende. Dalla forza di gravità, all' orso che mangia il salmone, al manager che crea società.
Da una spallina mi spunta fuori il folletto politicante, che mi dice che se tutti si regolassero, prendendo solo ciò che gli serve veramente, si starebbe meglio. I desideri sarebbero minori, quindi i movimenti minori, le cose prese (da qualche parte vanno prese) minori. Meno confusione, più pace, più serenità, meno problemi.
Ma dall' altra spallina salta fuori il folletto leoncino. E mi dice che gli piacciono così tanto i cuccioli (così teneriiiii) e i malati (così faciliiiiiii)... e che nella natura il più grosso vive mangiando il più piccolo, il più furbo il più stupido, il più forte prende comando, potere, discendenza.
Creando la società, l' essere umano si è dichiarato padrone della Terra. Di conseguenza su di lui ora grava l' intera responsabilità della Terra, dagli esseri viventi all' ambiente. Inoltre la società garantisce la sopravvivenza a tutti gli individui della specie. Ciò non succede in natura, i malati, e anche semplicemente i deboli, vengono eliminati al più presto, da madre, ambiente, predatore o chicchessia.
Noi no. Il che, se non vado errando, significa che la specie umana è la razza animale con la più alta percentuale di individui vecchi, malati e, a grande maggioranza, "deboli". Ora non so bene, ma secondo me un leone forte tra 10 deboli lavora poco e mangia tanto.
Folletto politicante: "Leone stronzo! mangia di meno e sii come gli altri!"
Folletto leoncino: "Gnam! Gnam! Se fossi stato come te avrei ragionato come te, ma io sono forte e questa è la mia natura. Anzi se non te levi te magno."
Alla fine è proprio questo il problema. Esistendo in ogni tempo, in ogni luogo, e in ogni ambito, il più forte e il più debole, la situazione globale non cambierà. Non dico "mai" perchè "mai dire mai", ma da che esiste la vita la storia si ripete.
Però...... c'è un però!!!
Prima dicevamo proprio che per avere, ti devi muovere, devi volere. Mmmmmmmmmh.. Ma noi però siamo tutti dei bambini frignoni! E i bambini frignoni quando vogliono qualcosa non stanno mica bene, piangono! Sono ben altri i momenti di benessere!!
Ti vedi Bossi tutto incazzato che scrive un Haiku tipo:
"Nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Il rumore dell'acqua."
Oppure:
"C'ero soltanto.
C'ero. Intorno
mi cadeva la neve."
Io no!! ;))))) Ogni albero ha il proprio frutto :)
E niente. C'è confusione. E la confusione crea altra confusione. Chi cerca nel surrogato il reale, non è mai soddisfatto appieno. Il cioccolato non è amore, e fa male due volte. Non ti soddisfa appieno, ti fa ingrassare. Anzi tre, alimenta il produttore. Ah ma allora ecco che la confusione torna ancora utile a qualcosa. Il produttore nella maggioranza dei casi è qualcuno con più potere di chi mangia il suo cioccolato.
Confusione: ubriacare gli infelici, ingozzare gli insoddisfatti. Far apparire materiale e acquistabile qualcosa che è immateriale e gratuito. E qui ci cadiamo tutti. Per quelli che si sentono più fighi e più religiosi poi c'è anche il commercio "spirituale" :D e anche qui cadiamo in tanti.
Per ora non credo sia possibile cambiare il mondo, però è già qualcosa potersi liberare dagli ingranaggi marci e puzzolenti che schiacciano tutti! Anzi direi che è tutto. Perchè se qualcuno ci riesce veramente, Cristo ne è testimone e prova, :D la gente lo cerca, la gente lo ascolta, la gente lo segue. (e lo uccide, ma non era questo il punto :D)
Mi ricorda in generale molti momenti in cui sono stato bene, l' ultimo dei quali la giornata del dopo-rave in cui, non so, sarà stato l'mdma, sarà stata la tua compagnia, sarà stata milano di mattina di pasqua.. ma l' aria intorno aveva quel colore, quelle sfumature, quella leggerezza, e quel senso di infinito sullo sfondo che ti dice che non è mai finita, là in fondo ci sono miiiiiiille cose miiiiiiiille posti miiiiille persone.. che aspettano solo di essere vissute!! :DD
"L'essenza dello spirito dell'uomo sta nelle nuove esperienze…" è una frase di "Into the wild", il film che ti dicevo..
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